Come sarà la discografia del prossimo futuro? I CD paiono destinati a sparire, gli mp3 sono quel che sono... Quali nuovi supporti arriveranno? Lo chiediamo a chi è all'avanguardia da 55 anni: la PDU, l'etichetta discografica (con annesse edizioni musicali) che Mina fondò a fine '67 con suo padre per garantirsi piena autonomia e indipendenza artistica. Ce ne parla compiutamente Massimiliano Pani, in un'intervista che manderà in solluchero i collezionisti di vinili, i nerd del comparto audio e tutti gli amanti della bella musica.
Il nuovo corso della PDU è cominciato a ottobre del 2022. Ed è al contempo un ritorno al passato e una sfida per il futuro...
La PDU nasce nel 1967. Ai tempi si registrava su nastro analogico e poi si stampavano i dischi. E oggi, l'etichetta, che è riuscita a sopravvivere per 55 anni, torna a fare prodotti di alta qualità audio: nastri analogici, dischi in vinile e NFT, che è il futuro del digitale.
Questo perché? Perché è fantastico, e molto bello e pratico avere nel telefonino mille pezzi in mp3 quando sei in metropolitana o in treno. Però la qualità audio va bene appunto se sei in treno.Se vuoi fare un ascolto fatto bene, con delel cufie, a casa tua, la qualità mp3 è scarsa. Quindi, a fianco delal comodità di avere un mondo digitale che ti offre tutto, l'idea è fare un catalogo di dischi di qualità artistica curando anche.... (continua la lettura sul numero 76 di Vinile gennaio- febbraio 2023: https://sprea.it )
Emmanuel Grossi